Editore Garzanti
Pagine 480
Euro 17,60
TRAMA: Michelle ha deciso di ricominciare e vuole dare una svolta alla sua vita. Rilevare una libreria con l'amica Anna è il primo passo. Un giorno, mentre è intenta a riordinare gli alti scaffali, all'improvviso dietro uno scatolone colmo di libri spunta un buffo musetto. È Tavish, il cane del vecchio libraio: nessuno può più occuparsi di lui e il negozio è ormai la sua casa. In cerca di un padrone, non ha dubbi e sceglie Michelle. Proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame. Prendersi cura di un cane è l'ultima cosa di cui ha bisogno ora che l'attività di libraia stenta a decollare. Eppure, dire di no a quei grandi e dolci occhi scuri è impossibile: non c'è altra scelta che tenerlo.
Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Michelle scopre la forza di questa nuova amicizia. Perché l'uomo che l'ha fatta soffrire ha deciso di tormentarla ancora e lei sta per sprofondare di nuovo nelle proprie insicurezze. Ma la zampa di Tavish è lì pronta a portarla in salvo. Ormai non è più sola a risanare le ferite del suo cuore.
Giorno dopo giorno l'allegria e la vitalità del cagnolino l'aiutano a non arrendersi e a riscoprire una sensazione che non provava da tempo: la felicità. Michelle deve trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita. Ad attenderla dietro l'angolo c'è qualcosa di inaspettato che ha il sapore dell'amore. E solo Tavish conosce la strada...
VOTO:
INCIPIT:
Michelle era ferma al centro del suo nuovo negozio. Tentava di sceglierne il nome (Domestic Goddes? Nightingale’s? Home Sweet Home?) mentre se lo raffigurava pieno di sacchettini di lavanda cuciti a mano e grosse candele di cera d’api ma, soprattutto, privo del persistente aroma di sgombro affumicato.
Fu assalita, per la quinta volta quel giorno, dalla consapevolezza dell’enormità dell’impresa in cui si stava imbarcando, completamente sola, ma si accigliò e si disse – anche in questo caso per la quinta volta – che stava facendo la cosa giusta. Nuovo inizio, nuovo negozio. Nuova Michelle.
RECENSIONE:
Tienimi con te.
Solo io ti posso aiutare.
Scalderò il tuo cuore.
Ooook! Inizio subito dicendovi che ho una recensione da finire, un’altra da scrivere in toto e un nuovo romanzo su cui non vedo l’ora di posare gli occhi per iniziarne la storia… ma sono qui, irrimediabilmente e inevitabilmente, perché se non vi parlo di questo libro proprio non c’è verso di togliermelo dalla testa.
Ci ho messo poco meno di cinque giorni a leggere le quasi 500 pagine di questo libro e ogni singolo giorno, quando lo posavo per andare a lavorare, continuavo a pensarci e a ripensarci e a ripensarci senza sosta, con il pressante desiderio di poter tornare a casa e trovare il tempo per riprendere in mano il libro e tornare a Longhampton e alla libreria che ciascuno di noi desidererebbe avere sotto casa.
È ufficiale amo appassionatamente Lucy Dillon!
Ho tentennato un po’ prima di iniziare il suo ultimo romanzo perché avevo aspettative talmente alte che ho cercato in ogni modo di convincermi a ridurle (se date uno sguardo alle recensione degli altri due suoi romanzi – Il rifugio dei cuori solitari e Piccoli passi di felicità – capirete perché non ci sono riuscita minimamente!). Ma è stata tutta fatica sprecata perché mi sono innamorata di questo romanzo fin dalle prime pagine e il sentimento è cresciuto esponenzialmente con l’avanzare della lettura.
Vi ho già parlato ampiamente dello stile di questa autrice e della sua capacità di creare storie e personaggi capaci di toccare le corde più profonde della mia anima e per la terza volta non si è smentita. La libreria degli amori inattesi (titolo che, per quanto molto carino ed evocativo, onestamente mi chiedo da dove lo abbiano preso gli editori italiani visto che in origine era The secret of happy ever after o_O) racconta la storia di Michelle, giovane donna – come tutte le protagoniste create da questa autrice – che sta cercando di rifarsi una nuova vita dopo essere fuggita da un passato e da un matrimonio che hanno rischiato di annientarla. Il risultato è una donna incapace di aprirsi completamente agli altri, chiusa ma non cattiva, solo sfiduciata verso il prossimo e verso l’altrui capacità di accettare i segreti che lei si porta appresso.
Ma Michelle è solo la punta di un enorme iceberg, perché alla sua storia si intrecceranno quelle di tanti altri personaggi affascinanti, in particolare Anna – la prima vera amica che incontra in vita sua – che cerca di barcamenarsi in una situazione famigliare decisamente ingombrante, dopo aver sposato un uomo separato ed essersi accollata le tre figlie adolescenti di lui che le danno non poco filo da torcere. E poi c’è il fratello minore di Michelle; l’avvocato scapolo e trasandato del piano di sopra, che porta appresso a sua volta un bagaglio di storia personale da scoprire; le commesse del negozio.
Insomma Lucy Dillon non crea un romanzo quando scrive, da vita ad un intero mondo che riesce a fagocitarti completamente, un mondo da cui non vorresti mai riemergere.