sabato 2 agosto 2014

I LIBRI DI LO CHIUDE PER FERIE ANCHE QUEST'ANNO!!

Ed eccomi finalmente ad annunciarvi la chiusura estiva del blog.
In effetti sono in ritardo di due giorni sulle mie previsioni, ma volevo portare a termine tutti i post che mi ero prefissata prima di mettermi in vacanza totale... una volta all'anno ci vuole proprio!
E da stasera potrò riposare corpo e mente e dedicarmi solo ed unicamente alle mie letture che sono lì che mi chiamano a gran voce (beh, ovviamente anche al mio pelosetto <3), sapendo di non aver lasciato nulla in sospeso.
Ma non temete, voi mi mancherete un sacco già lo so... ma occuperò questo periodo preparando anche tanti bei post per voi, da farvi leggere a settembre: di sicuro tante recensioni, anteprime e golosi blogtour che non vi dovrete perdere!!!
Mi raccomando godetevi l'estate e le vacanze, sia che andiate via o che restiate a casa, ma non dimenticatevi di me... vi aspetto tutti qui il primo di settembre, per ricominciare insieme una nuova stagione di discorsi dedicati alla nostra comune passione: i libri.
UN ABBRACCIONE A TUTTI.
Passo e chiudo :)

Ultima news da Harlequin Mondadori

Ciao LoLettori!
Sono quasi pronta per andare in vacanza, ma prima volevo segnalarvi questa nuova linea digitale creata da Harlquin Mondadori dedicata alle amanti degli ebook.
Da oggi in poi l'ultimo giorno di ogni mese potrete scegliere tra tanti nuovi titoli da scaricare di tutti i generi letterari che preferite. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
La nuova linea si chiama eLit e potete trovare tutte le informazioni sul sito della Harlequin, cliccando QUI.
A seguire vi lascio un assaggio di quello che ci aspetta... ci sarà l'imbarazzo della scelta e visto che molti titoli mi sono sembrati perfetti per l'estate ho deciso di segnalarvi questa nuova iniziativa oggi.




E per la serie AUTHOR COLLECTION:
e
Cosa ve ne pare???
Passo e chiudo :)

venerdì 1 agosto 2014

Recensione I RAMI DEL TEMPO di Luca Rossi

Editore Selfpublished
Pagine 158
Euro 0,99 (ebook) – 6,99 (cartaceo)
TRAMA: Una pioggia di schegge stermina il popolo dell’isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir.
Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all’insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanor. L’ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l’amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria?
VOTO:


RECENSIONE:
Non ci posso credere… sono riuscita a scrivere tutte e quattro le recensioni in arretrato prima di mandare il blog in vacanza!!! Sto migliorando…
Questa in realtà l’ho lasciata per ultima perché è anche quella che mi ha creato più problemi in quanto si tratta di un libro molto interessante che però ha incontrato i miei gusti solo a metà.
Vediamo di andare con ordine.
I rami del tempo, come vi dissi nel post di segnalazione, è il primo volume di una saga fantasy scritta dallo stesso autore della bellissima raccolta di racconti Energie della Galassia (QUI la recensione).
Il romanzo si svolge contemporaneamente in due posti diversi, lontani e soprattutto irraggiungibili tra loro (per motivi che non posso spiegarvi ma che vengono ampiamente chiariti durante la lettura).
Le due diverse ambientazioni ovviamente coinvolgono due gruppi distinti di personaggi.
Il primo è costituito da tre sole persone (Bashinor, Lil e Miril) che sono gli unici superstiti di una strage che ha visto perire sotto una pioggia di schegge di natura sicuramente soprannaturale e magica tutto il loro popolo. I tre scioccati sopravvissuti – di cui due sono marito e moglie e la terza è la sacerdotessa del tempio – dovranno cercare una spiegazione all’accaduto, mentre tentano di trovare un modo per mandare avanti l’isola con tre soli paia di mani.
Mi rendo conto da sola che la mia spiegazione non rende giustizia al contenuto dei capitoli dedicati a questo trittico di personaggi, ma non voglio rischiare di darvi troppe informazioni… le scoprirete pagina dopo pagina.
Questa è la parte che ho amato di più, in cui mi sono completamente immersa nella lettura, perdendo la cognizione di tempo e spazio. Belli i tre personaggi e il mistero che li circonda, nonché i legami tra loro e le diverse reazioni alla disgrazia. È stato in loro compagnia che ho scoperto il significato del titolo del romanzo e l’idea originalissima su cui si basa tutta la storia: il tempo è paragonato ad un cespuglio o un albero, con innumerevoli ramificazioni… alcune fioriscono, altre seccano e periscono. Cosa determina questa distinzione? Cioè, siete veramente convinti che ve lo riveli io?!? Assolutamente no!
Ho sempre avuto difficoltà a raccapezzarmi con viaggi nel tempo, ripiegamenti temporali e chi più ne ha più ne metta! Il tempo in qualunque sua distorsione mi ha sempre creato confusione, ma la visione di Luca Rossi mi ha davvero conquistata: presa da sola meriterebbe 5 gufi senza dubbi.
Ovviamente c’è un ma, visto che alla fine il voto non è stato quello, e riguarda la seconda parte della storia, di cui non vi ho ancora parlato.
Al di là del mare rispetto al trio di cui sopra, precisamente nel regno di Isk, domina incontrastato re Beanor, dittatore pazzo e violento che vuole sopra ogni cosa abbattere la barriera magica che gli impedisce di raggiungere l’isola di Turios.
Molte persone sono morte nel tentativo di accontentare il re, e altre sono state destinate ad anni di torture indicibili solo per non aver ottenuto ciò che lui chiedeva: basta irritarlo nel momento sbagliato per vedere la propria testa rotolare sul pavimento, e non in senso metaforico! Diciamo che è una rivisitazione del disneyano principe Cusco de Le follie dell’imperatore (presente il genere? Io, io, io!), disegnato a tinte molto fosche da Dario Argento e Wes Craven: rendo l’idea?
Beanor è uno dei personaggi peggiori in cui mi sia imbattuta in tanti anni da lettrice… non nel senso che l’autore ha fatto un pessimo lavoro, ma nel senso che ne ho desiderato la morte dopo una sola riga che l’ho conosciuto e questo desiderio non ha fatto che rafforzarsi ad ogni parola letta!! Cattivo, folle e sgradevole sotto ogni punto di vista. Il vero nemico che si odia spassionatamente senza altre alternative.
Ed è qui che arriva il mio “MA…”.
Se non fossero sufficienti tutte le cose che vi ho detto qui sopra per rendere re Beanor il candidato ideale per una lapidazione di massa da parte dei lettori, Luca Rossi gli ha attribuito anche uno spiccato e malato ipererotismo o satiriasi che dir si voglia (ahahah… sì, ok, volevo fare la supercolta, ma in realtà ho dovuto utilizzare wikipedia per trovare il maschile di ninfomane!). Il “simpatico” re è sopra ogni altra cosa malato di sesso, non ragiona e non si trattiene davanti ad un fondoschiena che vuole possedere e tutte le sue mogli non gli bastano mai… questa è la dote che viene maggiormente calcata ed è anche quella che mi ha reso la lettura in alcuni momenti fastidiosa. Un personaggio già sgradevole di per sé non era sufficiente, ci voleva pure la componente sessuale a renderlo vomitevole oltre ogni dire.
So che io sembro sempre troppo pudica quando si tratta di sesso nei libri, ma ognuno ha i suoi gusti. Certo ero consapevole che in un libro di Rossi non avrebbe potuto mancare, ma stavolta l’ho trovato non sempre necessario ai fini della storia, anche se credo proprio che l’autore abbia calcato volontariamente la mano su questo aspetto.
A Luca Rossi va comunque tutto il mio rispetto perché ci vuole talento, tanto per creare personaggi cattivi, quanto quelli buoni. In questo caso è riuscito su entrambi i fronti e di certo il “cattivo” non pecca di banalità!
Comunque, malgrado il fastidio che provavo nelle scene che vedevano Beanor come protagonista, la storia mi è piaciuta un sacco e mi ha lasciato curiosissima di scoprire cosa succederà dopo. Anche perché nell’epilogo ci sono due colpi di scena fulminanti giusto un attimo prima di arrivare alla fine e io sono rimasta di sasso con un espressione frustrata del tipo “Ma noooooooo!!”. Mi tocca ammettere che la parte finale mi è sembrata svolgersi più velocemente di quanto sperassi, ma sapendo che c’è un seguito devo ammettere che questo “difettuccio” ha solo incrementato la mia voglia di sapere altro.
Luca Rossi si riconferma il vulcano di idee che avevo scoperto nella sua precedente opera: il filo conduttore che lega le due parti della storia è di assoluta originalità, e l’autore ne ha dato vari indizi, a volte rimbalzando tra presente e passato, senza rivelare più del necessario, un po’ confondendo il lettore e un po’ attirandolo nella sua ragnatela narrativa, costringendolo ad attendere il prossimo volume con trepidazione.

Sicuramente mi sento di consigliare caldamente questo titolo: non fatevi trarre in inganno dai tra gufi che riguardano solo il mio gusto personale perché vi assicuro che è un romanzo che ha incontrato molti consensi finora, compreso il mio (mi auguro si sia capito!)…  a parte i dettagli che non mi hanno conquistata, il libro merita davvero la vostra attenzione.

Passo e chiudo :)