venerdì 13 giugno 2014

Recensione "The Trap" di Andrew Fukuda

Editore Il Castoro
Pagine 367
Euro 15,90
TRAMA:
In un mondo violento e crudele dominato dai vampiri, Gene e Sissy hanno scoperto di possedere la chiave per uscire dall’orrore: l’antidoto in grado di ri-trasformare quelle creature assetate di sangue in esseri umani. Ma la strada per la salvezza è irta di pericoli: il treno su cui viaggiano insieme ai pochi amici rimasti è diretto verso la metropoli e il Palazzo del Governante, il cuore stesso del male. Ora più che mai, una sola cosa è importante: se vogliono salvare coloro che amano e creare per tutti una vita migliore, Gene e Sissy devono restare uniti, costi quello che costi. Peccato che nella lotta per la sopravvivenza Gene dovrà fare i conti anche con Ashley June – il suo primo amore... e la sua più micidiale nemica.
VOTO:


INCIPIT:
Il treno arriva in piano giorno. Il sole, alto nel cielo, brucia il deserto del suo biancore accecante. Solo il nero filamento disegnato dall’ombra del convoglio in movimento macchia questa landa riarsa. Il treno rallenta, la fila dei vagoni che sferraglia come farebbero gli anelli metallici di una catena trascinata. Nessuno dei passeggeri – e sono tanti e sono inquieti e sono in piedi, con la schiena rigida e gli occhi pieni di paura – emette un suono.

RECENSIONE:
Con il titolo di cui vi voglio parlare oggi, si conclude la trilogia vampiro-distopica del mitico Andrew Fukuda.
Perché mitico? Perché raramente mi è capitato di incappare in un autore capace di scrivere una trilogia in grado di mantenere lo stesso elevato livello per tre libri. Di solito si parte con un inizio esplosivo, si riscontra un cedimento nel volume centrale e se va bene c’è una nuova impennata col finale (questo quantomeno nella mia esperienza personale).
La saga di Fukuda invece ha avuto un inizio ottimo che si era guadagnato 4 gufi e un seguito a cui ho assegnato addirittura mezzo gufo in più del primo. Potete immaginare quanto temessi di incappare in una delusione profonda con l’epilogo.
Invece questo autore si è riconfermato una mente geniale e ha dato vita ad un capitolo conclusivo davvero strabiliante.
Come nel passaggio dal primo al secondo libro, anche questa volta l’azione riprende esattamente da dove si era interrotta, proprio come se la storia fosse narrata in un unico grosso volume. Facile quindi riprendere di nuovo il filo del discorso e soprattutto ricordare tutte le domande a cui si voleva trovare risposta.
Entrerò nei dettagli ancora meno di quanto sono solita fare, perché essendo il libro conclusivo della saga non vorrei rovinare qualche sorpresa a chi sta ancora decidendo se intraprendere questo viaggio o oppure no… se ci siete, cosa state aspettando?!?! Approfittatene, visto che contrariamente a tanti altri sfortunati casi, questi tre libri sono approdati tutti in Italia anche in tempi relativamente brevi e raccontano davvero una storia originale, imprevedibile e ineguagliabile!
I protagonisti delle vicende sono sempre Gene e Sissy che dovranno affrontare prove sempre più dure e pericolose, sopportando dolori inimmaginabili sia a livello fisico che emotivo. In più però ci sarà un altro punto di vista con il ritorno del personaggio che più mi è piaciuto in questa serie: Ashley June, che aveva avuto una parte bella e importante in The Hunt, che ha fatto solo da comparsa in The Prey, pur rivestendo un ruolo determinante e che in questo round finale rende il lettore partecipe di alcuni suoi ricordi da bambina che riveleranno molte cose che ancora non si erano scoperte. In più avrà una parte fondamentale nello svolgimento della storia… e mi sto già sbilanciando troppo ;D
Come nel volume precedente, ci saranno degli addii e nessuno di essi sarà facile o felice, ma sarebbe stato poco credibile il contrario in un mondo dove ogni minuto si lotta per la propria vita.
I vampiri continuano con la loro escalation di terrificante bestialità e raggiungono il loro apice in The Trap. Tornano ad avere un ruolo preponderante nella narrazione, dopo essere stati latitanti per buona parte del secondo libro, e la loro presenza darà vita a scene di estrema violenza. Se in precedenza mi erano sembrati inarrestabili quando erano in pochi, provate a pensare ad un’orda di migliaia di individui che si muove in simultanea guidati solo dalla sete di sangue… i brividi sono assicurati e anche quel po’ di orrore e disgusto che l’autore suscita consapevolmente in chi sta leggendo.
L’ingrediente principale di questo epilogo è l’adrenalina: in alcuni momenti stringevo così forte il libro tra le mani da farmi sbiancare le nocche, per la tensione suscitatami da ciò che leggevo, anzi di più, da ciò che stavo vivendo con i protagonisti quasi fossi dentro di loro!
Le sensazioni descritte sono sempre così vivide e accurate che ci si ritrova a tenere il fiato se lo fa il protagonista e a spalancare gli occhi cercando di vedere nel buio più assoluto, anche se noi in realtà siamo comodamente spaparanzati sul divano (comodamente è un parolone, vista la tensione instillata dal romanzo!!).
Ma lo stile di Fukuda mi era ormai famigliare, quindi non è questo il dettaglio che più mi ha colpita.
È la storia il vero gioiello di questa saga, una storia che non è mai come appare: ogni volta che vi arrischierete a pensare di aver capito tutto, di sapere tutto quello che vi serve, di aver scoperto le risposte a tutte le vostre domande… l’autore rimesterà il calderone delle informazioni e vi lascerà a bocca spalancata!
Il top delle rivelazioni scioccanti? Nientemeno che gli eventi che hanno portato il mondo che noi conosciamo ad essere dominio assoluto dei vampiri, con gli uomini costretti a vivere in cattività, a nascondersi in luoghi sperduti o a morire in dieci secondi in caso vengano “fiutati”. La genesi di questo mondo distopico, che avevo lamentato mancare completamente nel primo libro, aveva trovato la sua soddisfacente spiegazione nel capitolo centrale della serie… e io mi immagino Fukuda che sghignazza mentre scrive e tra sé e sé pensa a quanto siamo illusi a credere di aver fatto una grande scoperta!
Illusa, ecco cos’ero! Mai avrei pensato che questo arguto costruttore di storie pazzesche avesse tratto in inganno i suoi lettori per poi destabilizzarli completamente con altre nuove e incredibili verità! Verità che oltretutto mi hanno entusiasmata ancora di più delle precedenti.
Un sistema davvero efficace per stupire e rinnovare in continuazione l’interesse di chi legge (non che ci siano stati momenti in cui il mio interesse abbia vacillato… anzi era un problema anche dover mettere giù il libro per mangiare e dormire!!).
Insomma un romanzo da leggere tutto d’un fiato per scoprire cosa Fukuda ha architettato per l’epilogo.
Ben scritto, ottimamente progettato e affascinante sotto ogni aspetto, consiglio caldamente la lettura di questo titolo: se ancora non avete preso in considerazione questa saga non avete idea di cosa vi state perdendo. Se invece avete letto i primi due capitoli della serie, The Trap lo divorerete avidamente, in stile vampiro affamato ^^
Come sempre sapete che mi piace spiegarvi perché il libro si è fermato con il voto a mezzo gufo dal massimo. Presto detto: sarà che io sono un pochino fuori di testa, ma la scelta finale che l’autore ha fatto fare al suo personaggio principale, non è stata quella che speravo. Sono stata convinta fino all’ultimo della piega che avrebbe preso la situazione; Fukuda aveva osato oltre ogni dire fino a lì e pensavo che avrebbe continuato ad andare contro corrente. Ma ad un certo punto ha imboccato la strada più prevedibile, prendendomi – di nuovo!!! – in contropiede.
Il finale resta comunque molto bello così e probabilmente è giusto anche che le cose siano andate in quel modo – ma mi sentite? Sembra quasi io parli di eventi realmente accaduti… - ma mi è rimasta quella punta fastidiosa di delusione, che mi ha impedito di dargli 5 gufi.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE!!!
Passo e chiudo :)

TRILOGIA THE HUNT:
(cliccando sui primi due titoli, trovate le mie recensioni)

THE TRAP

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