sabato 25 maggio 2013

Recensione in anteprima "Dove osano le farfalle" di Antonella Sgueglia





Editore EMV Edizioni
Pagine 116
Euro 12,00
TRAMA: Il vero amore giunge sempre inaspettato e ha il sapore di una favola. Così è per Greta che ci racconta la sua vita travolta dalla passione. Un’onda dell’immenso mare di Napoli la spinge ad assaporare istante per istante un momento che potrebbe non ripresentarsi… Una storia d’amore che supera ogni barriera, del tempo e dello spazio.



VOTO:

Vi ho presentato questo romanzo da una settimana soltanto, ma la curiosità di leggerlo era troppa quindi sono già qui a parlarvene.
Prima di tutto ci tengo a ringraziare l’autrice per la copia che mi ha inviato, perché l’ho divorato in un solo giorno. Ho iniziato a leggerlo con curiosità e, complice una giornata libera dal lavoro, ho alzato gli occhi dalle pagine alcune ore dopo solo una volta giunta al termine!
Questo non è il romanzo d’esordio di Antonella Sgueglia, di cui vi ho già recensito A scuola con portamento (QUI), ma possiamo considerarlo un secondo esordio in quanto, contrariamente al primo libro che era destinato ad un pubblico di giovanissime, la storia narrata in Dove osano le farfalle è per i lettori di tutte le età… a patto che nel loro petto batta un cuore ancora capace di volare come una farfalla. Il mio ha spiccato il suo volo e questo grazie alla naturalezza e alla sobrietà con cui l’autrice mi ha guidata attraverso la storia di Greta e Valerio, protagonisti di questa favola moderna.
Voi credete nei colpi di fulmine? Io non ne sono sicura, forse perché non mi è mai capitato, ma questo non significa che non possano esistere! L’amore narrato in questo romanzo nasce proprio così… una giornata come tante, un incontro casuale e la vita che non torna più ad essere quella di prima (mettiamoci anche una buona dose di “fondoschiena” , perché se fosse capitato a me l’incontro casuale, probabilmente mi sarei trovata alle prese con un maniaco omicida, precipitando in un thriller… ma Greta incontra un affascinante principe azzurro, beata lei!). Dite che questa premessa sembra tanto un cliché terribilmente romantico e zuccheroso? Forse sì, ma questo non gli ha impedito di farmi sorridere e sospirare!
Non vi è mai capitato di scambiare due parole o anche un solo sguardo con qualcuno e ritrovarvi a fantasticarci sopra? Vi siete mai chiesti come sarebbe stato se quelle fantasie fossero diventate realtà? La protagonista del romanzo vi racconterà come potrebbe essere: lei ci è passata e ha scoperto cosa si prova a realizzare dei sogni che la maggior parte delle volte rimangono tali.
Quello che più di tutto mi ha conquistata in questo libro è stata proprio lei, Greta, una ragazza maldestra, imbrigliata nei suoi assurdi monologhi mentali, indecisa a livelli indecenti… ma di una simpatia disarmante. Io non ho potuto evitare di attribuirle le fattezze della stessa autrice, forse per le similitudini che le accomunano (entrambe napoletane, entrambe traduttrici, entrambe col sogno nel cassetto di scrivere un libro – beh, direi che l’autrice in questo ha un vantaggio su Greta – entrambe golose) e anche Antonella Sgueglia mi ha confermato che c’è molto di lei nella protagonista del romanzo.
L’ambientazione napoletana è molto suggestiva, con i panorami mozzafiato e il mare a fare da sfondo allo sbocciare di un amore, conferendo un’ulteriore alone romantico alla vicenda narrata.
Quanto tempo ci vuole per riconoscere l’amore della vita? Non esistono regole: possono volerci anni o soltanto un minuto, esiste persino chi non lo trova mai o chi si illude di averlo trovato, prendendo solo un abbaglio. L’amore se fosse prevedibile non sarebbe amore, bisogna solo essere pronti a cogliere le occasioni che il destino ci manda. Giuro, non mi sono fumata nulla, ma sono ancora reduce da questa lettura che fa pensare tanto a questo sentimento dai mille volti, che può arrivare quando meno ce lo aspettiamo, nei modi e nei luoghi più impensati!
Dove osano le farfalle alleggerisce il cuore con una storia dolcissima, tenera e appassionata, ma porta anche a riflettere sui rischi che l’amore comporta: quando metti in gioco il tuo cuore e affidi l’anima ad un’altra persona potresti scoprire la felicità più totale e appagante, ma accetti anche il pericolo di un dolore altrettanto profondo… vale la pena rischiare? La risposta è sempre e soltanto sì! Per rispolverare una frase “storica” che ha segnato tutte le mie Smemorande del liceo “è meglio aver amato e perduto, che non aver mai amato”, perché una vita senza amore è una vita a metà. Saranno anche frasi fatte, ideali per i Baci Perugina… ma potete darmi torto? Soprattutto se nella parola “amore” non includiamo solo l’anima gemella per eccellenza, ma anche tutti quegli affetti importanti che ci accompagnano negli anni, dai genitori agli amici (quelli veri, con la A maiuscola).
Forse pensate che sto divagando come il mio solito e vi state chiedendo che fine ha fatto Dove osano le farfalle… in realtà non ho mai smesso di parlarvene! Tutti i discorsi generali sulla gioia, l’amore, il dolore sono nati dalla lettura di questo romanzo e se lo leggerete capirete cosa intendo: diciamo che sto cercando di parlarvi del libro senza entrare nei dettagli della storia, perché dovete viverla passo passo con i personaggi, senza che io vi anticipi più del dovuto.
Vi basti sapere che quella che ci racconta Antonella Sgueglia è una storia che mi ha fatto sognare, volare a mezzo metro da terra con la protagonista, con un pizzico di invidia e il timore che qualcosa potesse andare storto in ogni momento, perché per assurdo siamo sempre portati a pensare che se tutto è rose e fiori, qualche brutta sorpresa è sempre in agguato dietro l’angolo. Invece l’amore di Greta e Valerio è bello all’ennesima potenza, forse troppo facile, ma chi se ne importa?
L’attrazione tra i due personaggi è come una reazione chimica che nasce nel tempo di un battito di ciglia, alterando il battito del cuore senza un motivo reale, e loro alimenteranno questo fuoco con i loro incontri e i loro dialoghi, impacciati all’inizio e sempre più naturali man mano che imparano a conoscersi. Un rapporto fatto di gesti romantici, quasi all’antica, narrato con semplicità, senza volgarità, a dimostrazione che non servono scene di sesso spinto per rendere speciale una storia d’amore (qualsiasi riferimento allo Tsunami delle 50 sfumature è puramente casuale!), ma solo le parole giuste. Però non voglio che pensiate che Dove osano le farfalle sia un romanzo “io e te, te e io”, scelta che lo avrebbe reso troppo piatto. Intorno a Greta e Valerio si muovono i genitori di entrambi e la migliore amica di lei, ciascuno con la sua storia da raccontare.
Una dettaglio che ho trovato bellissimo è l’affetto profondo che Greta prova nei confronti della madre e il modo in cui ne parla: per una volta non abbiamo contrasti generazionali, ma stima, orgoglio e affetto profondo!
I personaggi secondari vengono un pochino trascurati  e lasciati “caratterialmente abbozzati”, ma l’autrice ci racconta quello che basta per avere un quadro sufficientemente nitido delle varie relazioni. Persino Valerio non emerge dalle pagine quanto Greta, perché al lettore è dato sapere di lui solo quello che vede lei, perché proprio di Greta sono gli occhi attraverso cui si assiste agli eventi narrati e suoi i sentimenti che si possono condividere. E di lei cosa posso dire di più? Alla fine del libro mi sembrava di conoscerla, quasi fosse lì seduta accanto a me a raccontarmi la sua storia e avrei solo voluto abbracciarla perché nelle ultime pagine sono stata colta alla sprovvista dalla commozione.
Volete sapere qual è il difetto maggiore di questo romanzo? La lunghezza, o meglio la brevità! Troppo presto sono arrivata alla fine e, con il cuore turbato, sono tornata indietro nella speranza di aver saltato qualche momento di Greta e Valerio, qualche dialogo o solo qualche immagine: già perché l’amore è una fonte inesauribile di immagini, di ricordi che si imprimono indelebilmente nel cuore e che il tempo può al massimo ingiallire, senza mai cancellarli… un album emozionale che puoi riaprire in ogni momento della vita, difficile o impossibile da chiudere e dimenticare.

Piccole esordienti crescono! E brava Antonella Sgueglia, che è riuscita a scrivere una storia fresca e solare con un inaspettato, quanto realistico epilogo di cui nulla fa presagire l’arrivo.
Un appunto all’autrice però mi sento in dovere di farlo: con sfacciataggine decanta il carattere estroverso dei napoletani, contrapponendolo alla freddezza dei milanesi… Uè! Io abito a mezz’ora da Milano e sai cosa ti dico?... che hai proprio ragione ^^
Dai, cercavo solo di alleggerire l’atmosfera dopo tutte le riflessioni filosofiche di stasera, prima di arrivare ai consigli!
Se siete in un periodo “diabetico” e volete evitare lo zucchero, vi consiglio di rimandare questa lettura a tempi più propizi. Se invece avete voglia di evadere per qualche ora su una nuvoletta rosa, di lasciarvi cullare da sogni romantici per un po’, non perdetevelo… ma fate attenzione ai bruschi risvegli ;)
E con questo direi che vi ho detto abbastanza; che ho adorato questa lettura ormai lo avete capito, quindi mi resta solo da ricordarvi che Dove osano le farfalle sarà disponibile per l’acquisto ai primi giorni di giugno.
Passo e chiudo :)

1 commento:

  1. Wow Lo è una recensione accuratissima! Hai parlato del libro con parole bellissime, sono felicissima!!! Mi fa piacere che di me hai immaginato la napoletanità ma non l'imbranataggine e l'indecisione imbarazzante ^_^ Comunque tra Milano e dintorni ci sono sempre le dovute eccezioni!!! ;)

    Mi sono dimenticata di dire che chi volesse ordinarlo in anteprima può inviare una email a commerciale@emvedizioni.it Baci e grazie ancora Lo sei grande!!!

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