mercoledì 13 marzo 2013

Recensione di "L'accademia dei vampiri" di Richelle Mead



Editore Rizzoli
Pagine 427
Euro 17,00
TRAMA:

Lissa Dragomir, principessa Moroi, vampiro mortale, dev'essere protetta a tempo pieno dalle minacce degli Strigoi, i vampiri più pericolosi, quelli che non muoiono mai. La sua migliore amica e custode, Rose, è una Dhampir, un incrocio fra vampiro e umano. Rose e Lissa, dopo due anni di fuga dal loro mondo per assaggiare un po' di realtà, vengono intercettate e riportate a St. Vladimir's, l'Accademia dei Vampiri in cui studiano. Quando ci riescono: perché tra balli e innamoramenti, flirt con i più anziani, fascinosi tutor e conflitti sempre aperti con gli insidiosi Strigoi hanno pochissimo tempo per pensare ai libri.



VOTO:

Devo prima di tutto ringraziare Denise del blog Reading is believing per aver organizzato una lettura di gruppo dedicata a questo romanzo… fino a quel giorno ero sempre riuscita a resistere alla tentazione di avvicinarmi a questa saga, anche e soprattutto per il fatto che non è ancora stata pubblicata tutta in Italia e poi perché contava troppi volumi. Ovviamente ora che ho letto il primo volume so che non potrò certo fermarmi qui…come sicuramente dimostra il mio voto mooolto positivo.
C’è ancora qualcuno che non conosce questo romanzo? Ne dubito, perché se ne è parlato su internet fino alla nausea. Mentre me ne tenevo ben lontana ho letto opinioni di ogni tipo sull’opera della Mead, da chi l’ha giudicata un romanzetto insulso, senza carattere e banale… a chi se ne è letteralmente innamorato: indovinate di quale schiera faccio parte io?
Sono partita nella lettura un pochino prevenuta, perché ormai di adolescenti vampiri in accademie per vampiri ne abbiamo letto a sufficienza… credevo! Invece Richelle Mead è riuscita a creare un mondo e una trama assolutissimamente originale e diversa dalle altre: non sto dicendo che sia la migliore in assoluto, ma si discosta a sufficienza da tutto ciò che ho già letto per essersi conquistata un posto privilegiato nelle mie preferenze.
La protagonista si chiama Rose (anzi in realtà Rosemary Hathaway… ma è un nome troppo serioso per lei e ci vogliono poche righe del libro per capirlo XD) e, oltre ad essere la voce narrante, NON è un vampiro. Rose è un dhampir (con metà sangue umano e metà sangue vampiro), quindi non si nutre di sangue e non teme il sole, ma il suo destino è di diventare il guardiano di un Moroi (vampiro puro). In realtà lei è già guardiano della sua migliore amica Lissa, una Moroi di sangue reale, con la quale ha oltretutto un raro legame psichico che le permette di sapere cosa prova l’altra e soprattutto se è in pericolo.
All’inizio del romanzo le due amiche erano fuggite da ormai due anni dall’Accademia St. Vladimir e il motivo di questa fuga ci metterà un bel po’ di capitoli per essere svelato. Fatto sta che le due vengono riacciuffate dai Guardiani della scuola e riportate indietro.
Non voglio dilungarmi sulla storia perché ci sono davvero tanti eventi che si susseguono dal ritorno delle due protagoniste all’accademia e non posso certo elencarli tutti qui. Però voglio raccontarvi perché questo romanzo mi è piaciuto.
Prima di tutto il libro fornisce una dettagliata spiegazione (principalmente all’inizio, ma con approfondimenti anche più avanti) della differenza tra Moroi e Strigoi (i veri vampiri del folklore… quelli il cui cuore non batte più, immortali e dotati di forza sovrumana), nonché del ruolo e delle caratteristiche dei Dhampir: mi piace molto che l’autrice abbia voluto mettere il lettore in grado di non confondersi e di avere le idee chiare… sono parti morte nell’avanzamento della storia, ma le ho trovate talmente interessanti e chiarificatrici che di certo non mi hanno annoiato, anzi!
I due personaggi principali non potrebbero essere più diversi di così tra loro: Lissa fragile, insicura e malinconica; Rose sfacciata, esuberante, orgogliosa e soprattutto insopportabile!!! Vi starete chiedendo “ma come una protagonista insopportabile?”, ebbene sì! All’inizio del romanzo ho cercato di darle il beneficio del dubbio perché ne avevo sentito parlare bene, ma sono bastati pochi capitoli per detestarla apertamente: il suo carattere forte e l’eccessiva sicurezza di sé, la rendono fastidiosa, maleducata, antipatica e da prendere a schiaffi una pagina sì e una sì. Per non farsi mettere i piedi in testa dagli altri allievi o per non mostrare che qualcosa o qualcuno la ferisce diventa una similvipera; mentre per proteggere Lissa a volte supera i confini dell’amicizia e prende decisioni al posto suo… GRRRR! Quanto nervoso che mi ha fatto mandare giù! MA… un po’ per volta, se non ci si lascia offuscare dalle apparenze, emergono le sue debolezze e soprattutto le sue motivazioni e piano piano ha risalito la scala di gradimento, riuscendo addirittura a superare Lissa (che all’inizio era in cima e poi è scesa un pochino): la sua crescita nel corso del romanzo è molto evidente e ben riuscita. Rose ha valide ragioni per essere così iper-protettiva con la sua amica e tutto ciò che fa e ha fatto era dettato da questo enorme compito che si è caricata sulle spalle: salvaguardare il benessere di Lissa ad ogni costo. Le cose che più l’hanno resa umana sono state le lacrime che non mi sarei mai aspettata dai suoi occhi, la capacità di chiedere scusa o di ammettere uno sbaglio e soprattutto un cuore capace di battere per amore e di emozionarsi come quello di qualsiasi altra adolescente.
“E a volte, se ero davvero molto, molto fortunata, mi sorrideva. Un sorriso vero, persino, non quello arido che accompagnava l'ironia con cui spesso bisticciavamo. Non lo avrei mai ammesso con nessuno, né con Lissa né con me stessa, ma certi giorni vivevo per quei sorrisi.”
Il personaggio maschile che ha fatto battere il cuore di Rose, ha fatto battere anche il mio ed è quello che ho preferito nel romanzo: il suo nome è Dimitri, è russo, è bello ed è il guardiano che affianca Rose nella protezione di Lissa, nonché il suo mentore. Personaggio che inizialmente sembra glaciale e impossibile da scalfire, darà modo al lettore di scoprire anche in lui umanità e sensibilità… è davvero emozionante. vedere le sue barriere vacillare e la sua armatura di ghiaccio sciogliersi. Il secondo personaggio che ho preferito è l’altro ragazzo (giuro, non preferisco sempre il genere maschile a priori nei romanzi, ma questa volta ho dovuto mettere la protagonista ben al 3° posto XD), Christian, che invece mostrerà un debole per Lissa e che è un personaggio molto dolce. Ciascun personaggio di questo romanzo indossa per gran parte del tempo una maschera a beneficio di tutte le persone e vampiri che vivono e lavorano all’accademia, tanto che non sono riuscita subito a farmi un’idea precisa della loro vera “essenza”, ma Richelle Mead scopre le loro personalità a piccoli assaggi, magari solo piccoli gesti o uno sguardo rubato: entrare in confidenza con i protagonisti di questo romanzo è un po’ come sfogliare una rosa, bisogna lasciar cadere i petali uno alla volta. Ovviamente non ci sono solo questi quattro personaggi, ma gli altri sono stati solo di “condimento” alla storia, mentre Rose, Lissa, Dimitri e Christian finiscono con l’uscire dalle pagine e diventare reali anche grazie alle reciproche interazioni e ai rapporti che si creano tra loro… in particolare quello tra Rose e Lissa ho trovato qualche difficoltà a comprenderlo fino in fondo, almeno finché non ho trovato tutti i pezzi mancanti del puzzle che l’hanno reso un’amicizia ancora più particolare e unica di quanto non sembrasse già (sarà perché ho appena visto la trilogia del Signore degli Anelli, ma in qualche verso l’abbinata Rose/Lissa mi fa pensare a Sam/Frodo… con la sola differenza che le prime sono decisamente più belle!).
Però dei personaggi capaci di farsi ricordare anche una volta chiuso il libro in cui vivono non sono sufficienti per dar vita ad un buon romanzo, ci vuole anche una storia coinvolgente e intrigante… e c’è pure quella!!! Ci sono giochi di potere, invidie e ripicche tipiche di questo tipo di ambientazione “scolastica”, ma ci sono anche segreti molto più importanti da svelare e misteri da risolvere e nodi da far venire al pettine: tutti i colpi di scena e le scoperte sconvolgenti sono stati originali e inattesi e fino all’ultima riga non avevo nessuna voglia di uscire da quel mondo… e ora non vedo l’ora di rituffarmici con il seguito che è già li che mi aspetta!
Insomma non manca proprio niente al romanzo della Mead: L’accademia dei vampiri, mi ha completamente conquistata… anche a volervi dire un difetto non riesco, ce ne saranno sicuramente, ma vengono ampiamente oscurati da tutti i lati positivi. Quindi se vi piacciono le storie di vampiri e ancora non avete dato una possibilità a questa saga, cosa state aspettando??? Ne vale davvero la pena, e se poi non vi convince non siete obbligati a leggere i successivi perché, pur lasciando aperti gli spiragli per il seguito, tutto ciò che deve essere svelato e risolto in questo primo capitolo, trova una degna conclusione.
Ecco! Ho trovato un difetto: vogliamo parlare della copertina?!? No va’, sarà meglio stendere un velo pietoso XD.
Quindi non mi resta che salutarvi: passo e chiudo :)


2 commenti:

  1. *A* grazie a te per aver partecipato!
    Sei sulla buona strada per diventare una fan accanitissima della saga anche perché ogni libro è migliore di quello che lo precede e questo primo romanzo... È solo un inizio! Già Morsi di ghiaccio acquista maggiore spessore e Rose matura capitolo dopo capitolo ;)
    Sono felice di essere riuscita a trasmettere la mia passione per la saga a molte di voi! Spero che leggerai presto i seguiti!

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    1. Ci sei riuscita alla grande! E il seguito è già in lista per le prossime letture ;)

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