martedì 29 gennaio 2013

Recensione di "Il Lamento di Euridice" di Luana Semprini + Intervista all'autrice

Editore UteLibri
Euro 3,49 l’ebook – 9,00 il cartaceo
TRAMA:
" Anche loro mi trattavano con freddezza. Avrebbero voluto che parlassi, che raccontassi quello che mi era successo la scorsa estate, ma nei loro occhi non vidi lo stesso disprezzo che albergava in quelli di Jane. Lei era stata la mia migliore amica e io le avevo nascosto un pezzo della mia vita. Non era così un anno fa, quando incominciò tutto. Quando io e il mio allora affiatato gruppo di amici decidemmo di trascorrere qualche settimana in montagna, a casa di Daniel. Sembrava il posto ideale per noi, un piccolo paese perduto tra gli Appennini marchigiani, non troppo lontano dalla nostra città. Cosa c’era di meglio di una bella vacanza tra amici subito dopo la maturità? La nostra vacanza così idealizzata si rivelò un terribile sbaglio per me. Per noi. Non sarei mai dovuta andare lassù. Non avrei mai dovuto incontrarlo."

Oggi vi voglio parlare di un romanzo che vi ho presentato pochi giorni fa: si tratta di un paranormal romance edito da una scrittrice italiana, Luana Semprini.
Il libro in questione si ispira al mito di Orfeo ed Euridice ed è stato molto interessante conoscere questa storia… non mi vergogno ad ammettere che, a parte i loro nomi, non sapevo nulla di questa copia di innamorati e del triste destino che ha segnato il loro amore, relegando la bella ninfa nell’Ade prematuramente: quando Orfeo va negli inferi per riportarla a casa con sé, non resiste alla tentazione di voltarsi a guardarla (non voltarsi era l’unica condizione impostagli per poterla condurre fuori dal regno dei morti) e la perde definitivamente. Un mito bello e triste.
Luana Semprini ha avuto l’originale idea di riportare in vita i due mitici personaggi, di cui è palesemente intuibile la disperazione dopo un’eternità di separazione, trasformandoli in due fantasmi che cercano di riunirsi attraverso due adolescenti che vivono nel presente.
Erika e Malco sono tormentati dagli spiriti di Euridice e Orfeo che altro non vogliono che rendere fine al loro tormento dopo secoli di sofferenza … il problema è che i due protagonisti non si conoscono e di certo non sono innamorati, almeno al momento del loro inquietante incontro. Dico inquietante perché Malco convive con lo spirito da quando è bambino, senza possibilità di sfuggirgli se non quella di trovare la sua Euridice. La sua vita è stata triste e solitaria, creduto da tutti e soprattutto dai genitori “fuori di testa”… e in effetti ad un primo sguardo è proprio l’impressione che dà sia al lettore, sia alla povera Erika. Lei dal canto suo ha condotto una vita assolutamente normale finché non decide di partire per una vacanza con i suoi amici per festeggiare la maturità (esperienza solitamente felice e indimenticabile che ho vissuto anch’io … senza per fortuna guadagnare nessun fantasma!): la meta è il piccolo paesino di Villalba dove Daniel (uno dei suoi compagni di viaggio) ha una casa. Sarà l’inizio della fine per Erika (fine della normalità quantomeno) perché durante una visita in un cimitero sconsacrato immerso nei boschi farà il suo primo fatale incontro con lo spirito di Euridice e da quel momento non potrà più liberarsene: per farlo deve accettare l’aiuto di Malco, anche se è l’ultima cosa che vuole.
Ma con questo vi sto già svelando fin troppo e io voglio lasciarvi il piacere di scoprire la storia da soli.
L’ambientazione del libro è circoscritta al piccolo paesino marchigiano, in particolar modo alla casa e soprattutto ai boschi che la circondano ed è molto suggestiva, ideale ai fini della storia.
La  narrazione ruota principalmente intorno ad Erika e Malco, lasciando agli altri personaggi un ruolo quasi marginale, ma non ci troviamo davanti ad una storia d’amore come quelle che ci si potrebbe aspettare: il loro rapporto è più amore e odio, perché sono gli spiriti a guidarli uno verso l’altra e spesso le scene che li vedono insieme sono tanto intrise di passione, quanto inquietanti. Se dovessi dare un colore a questa copia di personaggi non sarebbe di sicuro il rosa e probabilmente nemmeno il rosso: se chiudo gli occhi vedo il nero, profondo e spaventoso ma punteggiato da mille riflessi luminosi, come il cielo stellato.
Sono riuscita ad incuriosirvi? La storia è molto originale e la narrazione è scorrevole e fluida… e volete sapere una cosa? L’epilogo mi ha lasciata proprio a bocca aperta.
Ma come sempre, sapete che io vi parlo anche dei difetti che riscontro in ciò che leggo e il difetto principale che ho trovato ne Il lamento di Euridice è la lunghezza: poco più di un centinaio di pagine e una manciata di ore di lettura. Non vuole essere una critica all’autrice, ma quando trovo una storia che mi conquista vorrei sempre approfondire ogni dettaglio e i romanzi così “rapidi” mi lasciano sempre il desiderio sapere di più (desiderio che probabilmente verrà esaudito, ma dovete continuare a leggere per scoprire il perché). Luana Semprini dal canto suo è riuscita a racchiudere in così poco spazio una vasta gamma di emozioni e sensazioni: la spensieratezza dell’adolescenza, il dolore della perdita, sofferenze e tormenti di origine antica, la difficoltà di affrontare i cambiamenti e di crescere all’improvviso, la passione e l’amore, quello eterno e quello neonato, il tutto senza confondere il lettore.
Quindi non mi resta che consigliare la lettura di questo romanzo a tutti e a nessuno in particolare, perché è un titolo che può essere letto con piacere da chiunque, giovane o vecchio, maschio o femmina, che cerchi un sogno o un incubo.
Ma prima di salutarvi ho voluto rivolgere qualche domanda all’autrice per permettervi di conoscerla meglio, perciò dopo i gufetti continuate a leggere.

VOTO:

INTERVISTA A LUANA SEMPRINI

Lo: Ciao Luana e benvenuta sul mio blog. Hai voglia di par
larci un po’ di te?

Luana: Ciao Lorenza, grazie a te per  l’ospitalità!
Questa domanda mi mette sempre un po’ alle strette, non so bene perché. Potrei dirti come credo mi vedano gli altri, una persona tranquilla, pacata, a modo. In verità dentro di me credo di avere molta passione che esprimo nella mia scrittura e nella mie storie.
Credo a volte, per citare una canzone famosa, che mi venga meglio scrivere che vivere.

Lo: Quando ha i capito di voler diventare una scrittric
e?

Luana: Penso di averlo sempre desiderato, visto che ho iniziato a scrivere fin da piccolina. Però in realtà una volta volevo fare la veterinaria, poi la giornalista (ah ah), credo che la consapevolezza “forte” mi sia venuta in questi ultimi anni.

Lo: Il libro più bello che hai letto?

Luana: Credo di poter affermare “Il Signore degli Anelli” , ma anche “Il conte di Montecristo”.

Lo: “Il Signore degli Anelli” è anche una delle mie letture preferite.
Come è nato “Il lamento di Euridice”? Sei un’appassionata di miti greci?


Luana: Quando ero piccola i miti greci mi affascinavano come poche cose. Avete presente Xena? Ecco io ero una fan sfegata! Inoltre mi piacevano molto i libri che trattavano di miti, quindi sì, sono un’appassionata.
“Il lamento di Euridice” però, è nato principalmente da un fatto realmente accaduto. Qualche anno fa mi sono trovata a fare una scampagnata nelle montagn
e vicino a casa (io abito in provincia di Rimini, dunque mi riferisco agli appennini) in cui un amico possiede una vecchia casa in un piccolo paesino. Questo è stato l’inizio di tutto perché affianco alla casa c’è un bosco che sale verso una collina. Abbiamo attraversato questo bosco e ci siamo trovati nel mezzo della strada un piccolo cimitero sconsacrato con lapidi risalenti all’ottocento.
Non ho mai potuto dimenticare questo episodio che ha sedimentato finché non è nato “Il lamento di Euridice”.

Lo: Hehehe! Mi suona famigliare! Credi che darai un seguito alle vicende di Erika e Malco?

Luana: Certamente, anzi, il seguito l’ho già scritto da qualche mese. Questi protagonisti mi sono entrati nel cuore, le emozioni che mi donano mentre li “scrivo” sono indescrivibili.


Lo: So che questo non è il tuo unico romanzo. La saga di Cristina di Morval, di cui finora hai pubblicato i primi due volumi, è una trilogia o sono previsti altri libri?

Luana: Sì esattamente. Cristina di Morval nasce come trilogia, difatti sto scrivendo il terzo volume ora.
Ho in mente di creare un prequel… ma è ancora t
utto da vedere.

Lo: Tra le tue creazioni qual è la tua preferita e perché?

Luana: Ummmm, ne avrei tre di favorite! Sono praticamente allo stesso livello quindi, se permetti, te le dico tutte.
Sicuramente Cristina di Morval perché   l’adoro e spero di somigliare più io a lei che lei a me;
Poi “il lamento”, per i motivi che ho scritto sopra; ed infine una storia inedita, un fantasy classico al quale tengo davvero tanto.

Lo: Hai già qualche novità in fase di stesura? Se sì, ci puoi dare qualche indiscrezione in merito?


Luana: Come ho già detto sto scrivendo il terzo volume di Cristina, inoltre ho un fantasy romance in cantiere. Però proprio stamattina mi è venuta un’altra idea… ahahah

Lo: Dopo le tue esperienze con l’autopubblicazione, continuerai su questa strada o preferisci strade più tradizionali? Come ti sei trovata?

Luana: Con l’autopubblicazione mi sono trovata benissimo e sono soddisfatta. Penso che sia una strada che ha la stessa identica dignità delle altre. In ogni caso, però, ho in mente di tentare ancora la strada tradizionale in futuro (già lo sto facendo con la Utelibri, editore de “Il lamento”).

Lo: Hai qualche consiglio da dare a chi vuole avvicinarsi a questo mondo?


Luana: Ci vuole molta fortuna, molta esperienza (che si fa giorno per giorno)… pazienza perché la strada è in salita ma se è veramente quello che uno desidera veramente è tutto così eccezionale che del resto non importa.

Lo: E con questo ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio tanti auguri per il futuro.

E a questo punto cari followers, passo e chiudo :)


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