venerdì 26 ottobre 2012

Recensione di The Gap di Michele Jaffe



CHIEDO SCUSA AI FOLLOWER CHE HANNO LETTO QUESTA RECENSIONE STAMATTINA: mancava un pezzo consistente alla fine... così imparo a pubblicare post alle 5.30 del mattino con un occhio aperto e uno chiuso! PERDONOOOO :)

Editore Fanucci
Pagine 368
Euro 16,00
TRAMA:
Quando Jane si trasferisce a Newark, la nuova scuola le sembra una meraviglia: fa subito amicizia con le due ragazze più in vista dell’istituto, Kate e Langley, entrambe ricchissime e bellissime. Il trio diventa inseparabile e il loro tempo trascorre senza preoccupazioni tra la scelta di un abito e i commenti sui ragazzi. Una notte, però, Jane viene scaraventata da un’auto in corsa e finisce priva di sensi in un cespuglio di rose. Quando si risveglia in ospedale, non ricorda nulla di quanto è accaduto e il suo corpo è completamente paralizzato; inoltre riceve strani regali da un ammiratore che rimane nell’ombra e una serie di telefonate minacciose. Tutte le persone che le stanno attorno sono convinte che Jane abbia delle allucinazioni causate dai medicinali, ma un po’ alla volta lei riesce a mettere insieme i pezzi e a ricostruire la sera dell’incidente.
Jane sarà costretta a ricredersi sull’onestà delle persone che riteneva amiche, ma in compenso, la permanenza in ospedale porterà nella sua vita una nuova e inaspettata conoscenza davvero interessante…

Eccoci alla fine di un nuovo romanzo. The Gap era entrato nella mia wish list più di un anno fa, dopo che ne avevo letto la trama su internet… da allora era stato sorpassato di volta in volta da altri romanzi finché l’arrivo dell’e-reader non mi ha fatto decidere di comprarlo. Ovviamente non mi sono premurata di rileggere la trama, fiduciosa della mia scelta di metterlo in lista desideri, quindi ho pensato erroneamente dalla copertina che si trattasse di un romanzo sulle fate! Non prendetemi in giro!!!
Capirete il mio stupore quando mi sono resa conto che di tutt’altro genere si trattava.
La protagonista Jane è un’adolescente come tante, che desidera solo essere accettata e ci riesce stringendo amicizia con due ragazze stra-popolari incontrate nel bagno della sua nuova scuola: più volte la sentiremo dire di avere “tantissimi” amici… ma si sa, nella vita reale gli amici veri sono pochi e nel corso del romanzo anche Jane dovrà sbattere la faccia contro questa verità.
La nostra “eroina” si ritrova in un letto d’ospedale praticamente paralizzata, dopo essere stata investita da un’auto, senza ricordare minimamente come fosse arrivata su quella strada, né tanto mento cosa fosse successo dopo il suo arrivo alla festa che rappresenta il suo ultimo ricordo.
La popolare “principessina” dovrà presto fare i conti con la sensazione che qualcuno, quella fatidica sera dell’incidente, volesse ucciderla e che lo stesso qualcuno non si sia ancora arreso… purtroppo le sue paranoie saranno viste sia dal personale ospedaliero, sia dalla sua stessa famiglia solo come conseguenze delle cure a cui è sottoposta… la frustrazione che prende vita da questa situazione è altamente contagiosa anche per chi si trova al di qua delle pagine!
Jane sarà quindi da sola ad affrontare i ricordi che riaffiorano a goccia a goccia, con una lentezza esasperante anche per il lettore: fin dall’inizio è chiaro che qualcosa non va’ e ogni dettaglio che riaffiora alla sua coscienza rappresenta la tessera di un puzzle che è tutto fuorché prevedibile… quindi ogni volta ho avuto la snervante sensazione di fare due passi avanti e uno indietro, perché per ogni banco di nebbia che evapora, le domande senza risposta aumentano.
Quindi sicuramente è molto ben riuscito il sistema con cui l’autrice tiene viva la curiosità di chi legge, spronandolo ad andare sempre più avanti per dipanare la matassa degli eventi.
Nel corso del romanzo, per quanto all’inizio la protagonista non mi piacesse tantissimo perché sembrava priva di personalità in modo deprimente, ho sviluppato una sorta di empatia con Jane: chi da adolescente, almeno una volta nella vita, non ha fatto qualcosa per essere uguale agli altri e per “far parte del gruppo”? L’unico problema è che Jane ha esasperato talmente tanto questo desiderio di attenzioni da perdere se stessa per strada pur di assecondare chi la circonda: le sue due migliori amiche Kate e Langley da una parte, il suo “strafigo” (a detta di lei! Io lo chiamerei strast…zo!) ragazzo Daniel dall’altra. L’unica persona con cui ha il coraggio di entrare in conflitto apertamente è la madre che a volte sembra davvero una madre terribile.
Ho trovato anche molto carini due dei tre personaggi “ospedalieri” ricorrenti: l’infermiera Loretta e l’inserviente Pete che avrà anche un ruolo molto importante… mentre lo psicologo è odioso!
Tutti questi rapporti interpersonali e altri ancora  (nel libro si conoscono davvero tante persone, che rendono lo scenario a volte un po’ ingarbugliato e forse era proprio l’impressione che la Gaffe voleva dare) si presenteranno inizialmente in un modo per poi cambiare, evolvere o implodere: non voglio essere banale, ma la morale evidente di questo romanzo è “non è tutto oro quello che luccica e viceversa”!
Come stile di mi ha ricordato un pochino “7 – il numero maledetto”, lettura che avevo apprezzato.
I personaggi avrebbero forse potuto essere approfonditi un po’ di più, ma devo dire che questa lettura mi scorreva sotto gli occhi come acqua tra le dita: in alcuni momenti diventava un po’ lenta o confusa (si intrecciano in modo intricato il presente, il passato recente e il passato lontano… e a volte devi fermarti a riflettere su quale periodo stai “vivendo”), ma ho trovato i segreti celati tra le righe decisamente avvincenti e fino alla fine non sono riuscita a capire se Jane fosse pazza o se davvero qualcuno volesse farla fuori e soprattutto chi! Quindi l’attesa del colpo di scena e delle rivelazioni finali è stata ben alimentata dall’autrice, che ha saputo gestire questo thriller fino alla fine senza scadere mai nel banale o prevedibile.
Non è ovviamente un romanzo da 4/5 gufetti, ma i suoi 3 pennuti se li merita perché una volta girata l’ultima pagina (virtuale nel mio caso!) mi sono sentita soddisfatta e questa è la cosa più importante.
Mi sento di consigliare questo titolo un po’ a chiunque, soprattutto a chi cerca un po’ di intrighi: si legge velocemente forse proprio perché è destinato ad una fascia di età pari a quella dei personaggi… ma io vi dirò: non si smette mai di essere abbastanza young per leggere questo genere!
Visto che il romanzo è già uscito da un po’, alcuni di voi lo hanno magari letto: nel caso fatemi sapere cosa ne avete pensato… mi piace confrontare le opinioni.
E anche per oggi passo e chiudo J

VOTO:


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9 commenti:

  1. A me è piaciuto! Forse ci ho dato 4 stelline, poi adoro i libri cervellotici dove tutto quello che sembra non è, ma poi si scopre com'è xD
    Quindi passato, presente, supposizioni e ricordi che si confondono nella mente di Jane mi hanno tenuto incollata alle pagine fino al finale. Un finale anche ben fatto, con più di un colpo di scena.
    Certo che Jane per essere mezza morta su un letto d'ospedale rimorchia di brutto xD

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    1. AHAHAH! Hai proprio ragione... pare che tutti i ragazzi cadano ai suoi piedi :)

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  2. Io c'è l'ho da leggere ancora ^^ e penso che non tarderò a farlo... :)

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  3. Non l'ho ancora letto... l'ho messo in lista dei desideri parecchio tempo fa, proprio come te, ma poi, per qualche ragione, mi sono completamente dimenticata della sua esistenza! :D Lo dovrò recuperare... anche "7 - Il numero maledetto" mi incuriosisce tantissimo! ^^

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    1. Sono belli entrambi, non saprei quale consigliarti per primo: 7 è più "paranormale", the gap invece è intricato ma resta coi piedi per terra: fossi in te li leggerei entrambi ;)

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  4. Io pensavo che fosse un romanzo sulle fate, proprio come te! Insomma, la cover trae in inganno (e non è nemmeno molto bella a mio parere). La tua recensione però mi ha incuriosita, sembra il tipo di libro che mi piacerebbe... Ci farò un pensierino ^__^

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    1. Hai proprio ragione! Con la cover potevano fare un lavoro migliore :)

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