martedì 2 ottobre 2012

Recensione de La villa degli aranci fioriti di Juliet Hall

Editore Sperling & Kupfer
Pagine 384
Euro 9,90
TRAMA:
Tess non vede svolte possibili nella sua vita: ha quasi quarant'anni, un marito che se n'è andato e un amante che non lascia la moglie. Finché, un giorno, l'arrivo di una lettera cambia ogni cosa: incredula, Tess apprende di aver ereditato un'antica e sontuosa villa in Sicilia, a picco sul mare... Non le resta che partire, per scoprire che una lunga e romanticissima storia lega l'isola alla sua famiglia e che tra i meravigliosi colori della Sicilia non c'è niente di più facile che innamorarsi di nuovo.

Ad una super lettrice come me è davvero difficile regalare libri perché il rischio di doppioni è davvero altissimo. Una delle poche persone che si arrischia a farlo è la mia migliore amica e questo libro è proprio stato una sua scelta. Stranamente era un libro che nel mucchio non aveva attirato il mio sguardo (sarà che le copertine fotografiche mi attirano molto meno di quelle disegnate?), quindi non avevo nemmeno letto la trama. Eppure è stato un regalo davvero azzeccato!
Ho letto questo romanzo in un paio di giorni al massimo e mi è proprio piaciuto.
La protagonista Tess si ritrova improvvisamente e inaspettatamente ad ereditare una villa sul mare in Sicilia, patria natia di sua madre, da parte di un signore inglese per cui i nonni avevano lavorato tutta la vita. Tess quindi, contro il parere della madre che non vuole nemmeno sentire parlare dei luoghi in cui è cresciuta e da cui è fuggita a 23 anni per non farvi più ritorno, parte alla volta di Cetaria per vedere la proprietà che ora le appartiene.
Il romanzo quindi si svolge in parte a Pridehaven nei dintorni di Londra, in parte in Italia in Sicilia. Entrambe le ambientazioni sono molto belle, ma la parte dedicata all’isola italiana è davvero superlativa: io (so che dovrei vergognarmi ad ammetterlo) non sono mai stata più in giù di Roma, malgrado sappia che ci sono posti bellissimi da vedere nel Sud dell’Italia, ma mentre leggevo il libro più volte ho avuto l’impressione di trovarmi a Cetaria. Le squisite descrizioni fatte da Juliet Hall oltre che la vista, coinvolgono anche l’olfatto (con tutti gli aromi tipici del sud) e il gusto (attraverso le ricette scritte dalla madre della protagonista in un taccuino rosso per tramandarle alla figlia insieme alla propria storia mai raccontata) e sono davvero superlative.
Il romanzo racconta la storia di tre generazioni: Flavia (madre di Tess), nata in una Sicilia dipinta come irremovibile dalle sue convinzioni, in cui una donna è destinata a sposare un uomo approvato dalla famiglia, per prendersi cura della casa e dei figli, e dove i rancori del passato si tramandano da padre in figlio; Tess, alla ricerca di qualcosa che la faccia sentire realizzata e decisa a scoprire il passato lontano che la madre si è sempre rifiutata di raccontarle; infine Ginny, figlia di Tess, cresciuta senza un padre e che alle soglie dei 18 anni si rende conto che il percorso programmato per lei non è quello che realmente desidera, ma ha perso anche la capacità di comunicare con la madre da cui si allontana sempre più.
Ciascuna di queste figure femminili avrà il suo percorso da fare nel corso del romanzo, non sempre facile e spesso corredato di dubbi o incertezze, ma molto bello da seguire per il lettore che si chiede come si svolgerà l’epilogo.
Tutti i personaggi femminili sono molto ben caratterizzati e presto sono diventati persone reali, ma anche le controparti maschili hanno il loro perché, magari approfondite meno delle donne, ma comunque figure ben riuscite: forse solo Giovanni (tipica rappresentazione del siciliano autoritario e con le mani in pasta in varie cose non sempre trasparenti), mi è sembrato un po’ calcato, ma può essere che esistano davvero uomini così in Sicilia: solo qualche siciliana che ha letto il libro potrebbe dirmi se la rappresentazione fatta dalla Hall è realistica, o solo frutto dell’immaginario popolare!
Ovviamente non manca la parte romantica in questo romanzo: l’amore perso, l’amore trovato, l’amore che dura per sempre e l’amore madre figlia, complesso e profondo come nessun altro sentimento.
Credevo che sarebbe stata una lettura leggera e mediamente piacevole, invece mi sono ritrovata coinvolta negli eventi e impaziente di scoprire tutti i segreti che emergono dal passato dei personaggi e che si svelano goccia a goccia, mantenendo viva la curiosità. Ovviamente non vi rivelo niente delle conclusioni delle varie storie narrate per non rovinare la sorpresa, ma sicuramente è un romanzo che consiglio con entusiasmo : sarà che per una volta il libro non mi ha fatto evadere in un mondo di fantasia o abbastanza lontano da sembrarlo, bensì in una parte dell’Italia a me ancora sconosciuta, lasciandomi con la voglia matta di visitare il meridione per vedere le meraviglie che nasconde.
Con questo è tutto e quindi vi lascio in compagnia di 4 gufetti.
Alla prossimaJ

VOTO:

Questa recensione partecipa alla Hogwarts Reading Challenge del blog Reading is Believing.

10 commenti:

  1. recensione incoraggiante davvero!! mi piace!! ^_^

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  2. mi sembra un libro molto bello!!lo vogliooooo!!!!

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  3. E dire che anche io l'ho snobbato bellamente... mi sa che ci ripenso ^_^

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    1. XD se non lo avessi ricevuto in regalo, non lo avrei mai comprato... forse devo rivedere i miei criteri di scelta dei libri :)

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  4. Bella recensione! Magari sarebbe carino vederne il film :)

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    1. Vero! Potrebbe essere piacevole un film tratto da questo titolo ^__^

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  5. Terminato ieri e concordo al 100% con la tua recensione!!!

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    1. Bene!! A me è rimasta una terribile voglia di sole e mare da quando l'ho letto... e vista la data odierna ci metterò un bel po' a soddisfarla :(

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  6. Molto bello, lo sto leggendo in questi giorni. va la pena. buona lettura a chi lo inizia.

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  7. Appena terminato di leggere. Bello, ricco di particolari, riesci a sentire i profumi gli odori, il rumore del mare...
    Da siciliana ormai lontana dalla sua terra

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