mercoledì 4 luglio 2012

Recensione di Torn - Ritorno al regno perduto di Amanda Hocking

Editore Fazi
Pagine 301
Euro 9,90
TRAMA:
Da quando Wendy Everly ha scoperto la verità su di sé – essere una changeling scambiata alla nascita – sa che la sua vita è destinata a trasformarsi, ma ancora non immagina fino a che punto la spingeranno gli eventi. I Vittra, popolo nemico dei Trylle, non si fermeranno davanti a niente pur di sottrarre Wendy alla sua famiglia. Così, con una guerra sempre più imminente, l’unica speranza per Wendy di salvare il mondo dei Trylle è quella di imparare a usare i poteri di cui è dotata e di sposare un uomo che sia di stirpe nobile come lei. Ma questo significa abbandonare sia Finn, la sua affascinante guardia del corpo, che Loki, un principe Vittra per il quale prova un’attrazione sempre più irresistibile. Divisa tra i sentimenti e l’appartenenza alla sua gente, tra amore e dovere, Wendy è posta di fronte a una scelta delicata e rischiosissima, che potrebbe costarle la perdita della libertà.

Dopo aver letto il primo volume di questa saga, ho aspettato con ansia il secondo per sapere cosa sarebbe successo ai personaggi. Switched, il primo volume della serie Trylle mi aveva entusiasmata: l’idea di un romanzo sui troll era già originale, se poi ci aggiungiamo che i troll in questione sono belli e distanti anni luce dall’idea di troll a cui ci ha abituato l’immaginario fiabesco… non potevo che lasciarmi conquistare. Avevo infatti divorato il libro in un paio di giorni, dispiacendomi che fosse finito troppo presto. Quindi, ovviamente nutrivo grandi aspettative per il seguito.
Come sempre più ci si aspetta, più aumenta il rischio di rimanere delusi!
Nel caso di Torn, non sono sicura dell’opinione che voglio esprimere. Mi spiego: le vicende fanno sicuramente un salto in avanti e molte domande del primo trovano risposta (ad esempio il motivo dell’eterno scontro tra Trylle e Vittra), ma mentre lo leggevo non ero del tutto soddisfatta.
È una sensazione strana, perché ad esempio non vedo l’ora di leggere il terzo e ultimo capitolo per scoprire l’epilogo, ma resta il fatto che il libro non mi ha convinta come il primo.
Per fare una recensione equilibrata esaminerò prima i punti di forza e poi le debolezze.
Punti di forza: finalmente riusciamo a conoscere più da vicino la regina Elora (nonché madre di Wendy), scopriamo fatti del suo passato molto importanti e possiamo renderci conto che la sua freddezza è solo l’armatura che ha dovuto indossare per diventare una buona regina, sotto cui ha anche lei un cuore e dei sentimenti… quindi, per quanto fosse stata sgradevole e antipatica nel primo volume, ho iniziato a trovarla un bel personaggio: a volte dolori e sacrifici induriscono le persone e probabilmente è quello che è successo alla regina.
Vengono introdotti due nuovi personaggi che mi hanno conquistata: Loki, un Markis Vittra che non farà nulla per nascondere il suo interesse per la principessa (interesse che sembrerebbe ricambiato) e che devo ammettere che mi piace mille volte di più di Finn (quello che ci era stato presentato come primo amore di Wendy); fin dalla sua comparsa, malgrado appartenga alla schiera nemica, si capisce che non è un personaggio negativo, i suoi dialoghi sarcastici con la protagonista mi sono piaciuti molto e il suo exploit finale mi ha piacevolmente stupita. Poi c’è Duncan, il nuovo cercatore assegnato a Wendy, che riesce a fare tenerezza per la dedizione con cui si applica al suo compito, malgrado la sua goffaggine.
Anche altri personaggi vengono approfonditi chi più, chi meno: più di tutto Tove, che aiuterà Wendy negli allenamenti per controllare i suoi poteri e ci rivelerà aspetti della sua personalità inaspettati… ho finito col trovarlo molto dolce malgrado le sue stramberie.
Anche le sorprese che riguardano Willa, l’amica Trylle di Wendy, mi sono piaciute… anche se potrebbero degenerare nel prossimo volume!
L’ultimo punto di forza è la manifestazione in Wendy di poteri sempre maggiori e un inizio di presa di coscienza del suo ruolo, che nel precedente libro rifiutava categoricamente.
Ma ora è il momento delle debolezze del romanzo: la più grande per me è stata la figura di Finn… ma non era il grande amore di Wendy? L’ho trovato debole, antipatico e irritante per tutto il libro. La sua presenza rendeva fastidiosa ai miei occhi persino la protagonista, che sembrava un disco rotto: sempre a dire le stesse cose per avere le stesse inutili risposte senza ottenere nulla! Il modo in cui l’autrice ha arenato il loro rapporto non mi è piaciuto per niente e mi è sembrato privo di scopo: tanto valeva che Finn scomparisse dalla scena.
Un’altra debolezza è che gli allenamenti di Wendy mi sono sembrati occupare troppo spazio, fino a diventare un po’ noiosi: per una certa parte del racconto sembra che lei non faccia che dormire e allenarsi o_O
E poi c’è Rhys, il Manskling della principessa (l’umano di cui lei ha preso il posto alla nascita)… cioè c’è? Tanto era di spicco il suo ruolo nel primo libro, quanto poco si è visto in questo: era un personaggio positivo, con un bel rapporto con Wendy… e a parte le prime pagine scompare dalla narrazione, tranne qualche insignificante comparsa.
Quindi, come avrete capito, sono piuttosto combattuta… in generale ho gradito l’avanzamento della storia; sicuramente sono state gettate le basi per l’ultimo e conclusivo volume della saga e mi fa piacere non avere idea di cosa ci possa riservare la fine, mi spiace solo per quel retrogusto di delusione che ho provato una volta girata l’ultima pagina.
Adesso non mi resta che aspettare che arrivi anche in Italia ASCEND e speriamo che non ci metta troppo. A presto J

VOTO:

 
Curiosità: I diritti della saga Trylle sono stati già opzionati da Terri Tatchell, sceneggiatrice di District 9, per la trasposizione su schermo… sono proprio curiosa di vedere la scelta degli attori!

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